domenica 17 giugno 2012

Scusi, dov'è che si lincia il politico?

Paolo Maninchedda l'ha chiamata “estetica del linciaggio”: è quella innescata dagli apprendisti stregoni che dal di dentro della casta hanno promosso un referendum contro la casta. Hanno proposto (e noi votato) una norma che abolisce tout court gli emolumenti spacciandola per una che li avrebbe diminuiti. Si sono accorti che la cosa, oltre che idiota, era impossibile a realizzarsi senza il contemporaneo rivoluzionamento dello Statuto sardo che prevedesse il ritorno al tempo in cui i parlamentari dovevano camparsi con i propri mezzi. Il tempo, per essere chiari, in cui solo i ricchi e i benestanti potevano rappresentare i (pochi) cittadini ammessi al voto.
È chiaro che un giorno o l'altro, il Consiglio regionale avrebbe dovuto metter mano ad un norma che rimediasse alla sciocchezza dell'aver voluto abrogare l'articolo di legge secondo cui l'emolumento di un deputato sardo doveva essere l'80 per cento di quello percepito da un deputato italiano. I consiglieri avevano due strade praticabili: una era quella di stabilire uno stipendio inferiore a quello in uso, l'altra era quella di stabilirne uno più alto. La strada cara ai professionisti dell'anti-casta, quella del lavoro “a gratis” era preclusa, oltre che essere insopportabilmente populista e demagogica. Come spesso capita, il Consiglio ha trasformato un giusto provvedimento (stabilire l'entità del loro stipendio) in un bailamme: ancora oggi si sa che se lo sono diminuito, ma non di quanto. Il fatto che l'approvazione della norma sia avvenuta di notte, cosa in sé normalissima in tempi normali, non in questi propizi al linciaggio del politico, dà il segno di quanto la politica non abbia consapevolezza della pesantezza del clima creato, è vero da loro, i politici, ma anche dai professionisti dell'anti-casta.
In un commento “fuori post”, una lettrice e assidua commentatrice di questo blog, ha riferito che “a radio Capital, hanno detto che il governo Cappellacci, nonostante la crisi economica che sta attraversando la Sardegna, ha ottenuto, con l'appoggio del pd, l'aumento economico dei suoi parlamentari. E' un fatto gravissimo e mi chiedo se la popolazione sarda è stata informata di questa sconcezza.... sardi, italiani, mandiamo a casa questa gente immonda che pensa solo ai suoi sporchi interessi e non gliene importa niente del resto del popolo”. È su un simile concentrato di disinformazione e di mistificazione che è stata costruita l'indignazione di chi non cerca altro se non un conforto alla propria voglia di forca. È questa conserva di pessima informazione, impastata con un malessere sociale evidente, che produce anche il mostro delle lista di proscrizione, quella declamata ieri di fronte a due trecento persone: i nomi dei 63 consiglieri che hanno votato la norma sui nuovi emolumenti. Che sono diminuiti, ma chi se ne frega: il rogo è già stato acceso.
Vito Biolchini, commentando l'assalto al forno di ieri, parla di criptofascismo. Non solo questo articolo di Biolchini, lucido e fuori del coro come sempre, suggerisco di leggere, ma soprattutto i commenti, gran parte dei quali improntati al sostanzialismo, a quella mala piaga secondo cui quel che conta è la sostanza delle cose (la reità dei politici), non la loro attinenza alla realtà. La giustizia sommaria al potere, insomma. Non è un caso che qualcuno evochi il 1789 a Parigi.

PS – Ieri, fra gli altri atti rivoluzionari, i fischi al parlamentare dell'Idv Federico Palomba, noto anche come il Robespierre della Marina per la sua fama di politico incorruttibile. Non so a voi, a me quei fischi fanno correre un brivido lungo la schiena.

6 commenti:

p.atzori ha detto...

Anche a me il pericolo che possano avvenire linciaggi morali fa rabbridire e inorridire. Chi si intruppa e urla nella piazza, si può eccitare a tal punto da perdere il controllo di sè e così si espone al rischio di partecipare al linciaggio. Però come non vedere che i politici ce la stanno mettendo tutta per farsi linciare? Di questi tempi è meglio essere al massimo trasparenti e rispettosi della volontà popolare. Invece si continua nell'ambiguità e l'ambiguità non è più tollerata, né tollerabile.

Grazia Pintore ha detto...

Chiedo venia per ciò che ho scritto riguardo ai politici sardi,ho creduto a ciò che hanno scritto i giornali e a ciò che ho sentito a Radio Capital.Concordo,però,con il signor p.atzori"i politici ce la stanno mettendo tutta per farsi linciare".Monti sta chiedendo sacrifici economici agli italiani,non mi risulta che i politici,abbiano deciso di diminuirsi, spontaneamente, i loro emolumenti che sono 15 volte superiori alla mia pensione,che,guarda caso,è diminuita di poco ma è diminuita.Se Grillo sta avendo così tanto successo un motivo ci sarà.Vorrei,inoltre precisare che la mia critica non è per un partito ,in particolare, ma per tutti.

francu ha detto...

Dell' on. Palomba ricordavo bene il fatto che, lui sempre presidente quando ancora non c'era il "governatore", consumò 6 Giunte Regionali in 5 anni, dato che non aveva il dono di saper dire mai un no alle richieste improbe della sua arrogante maggioranza.
Più che riportare alla memoria un sanguinario rivoluzionario, mi fece pensare ad un "re travicello".
Quanto al resto, prebende che vanno, prebende che tornano, prendile con filosofia e fatti una bella risata.
Insomma, non esageriamo, non esasperiamo i fatti e teniamo per buono che il fascismo, o neofascismo che sia, non nascerà, se nascerà, in piazza a Cagliari, davanti al palazzo del Consiglio regionale, ma dentro altri palazzi ben distanti dalla Sardegna e scarsamente accessibili ai pochi scalmanati dell'altro ieri.

elio ha detto...

Devo averlo già scritto da qualche parte o detto, chissà quando e chissà a chi. È mai possibile che non esista uno straccio di associazione dedita alla salvaguardia delle specie viventi che promuova un “fermo biologico”? Non dico molto: una settimana di silenzio stampa, niente giornali e niente tv.

È troppo? C’è il rischio di suicidi di massa per crisi di astinenza? Quattro giorni? Tre giorni? Ripetendoli a intervalli di sicurezza sotto osservazione della Organizzazione Mondiale della Sanità per arrivare a un “fermo” sufficientemente lungo per la disintossicazione? Qualcosa bisognerà pur farla! Di una cosa sono convinto: non c’è “indignato”, “arrabbiato”, “ocupy questo” e “ocupy quello” che a non vedersi ripreso, fotografato e intervistato, possa insistere nell’incazzo permanente effettivo, d’ora in avanti “I.P.E.”.

È lì, nel I.P.E., che si creano le condizioni per i più diversi linciaggi. Quando il tritacarne è in movimento non c’è ricorso alla ragione che tenga. Altri tempi quelli in cui si sparava in bocca a Robespierre per impedirgli di parlare prima che lo ghigliottinassero. Adesso ciò che conta è il frastuono, ciascuno può sparare le cazzate che vuole o dire le cose più sensate di questo mondo che, tanto, tutto viene macinato assieme e se ne intesse la corda per il linciaggio.

Un velo, un velo pietoso su questa cagnara. Il velo dell’oblio.

Grazia Pintore ha detto...

Signor Elio,lei scrive poco in questo blog ma quando lo fa,è stupefacente.Se fossi capace di essere ironica come lei,sicuramente vivrei meglio.Norace,il suo Norace le ha insegnato a sdrammattizzare tutto e a prendere la vita con saggezza.La ringrazio,vado a dormire con serenità.

Grazia Pintore ha detto...

Signor Elio,dopo la fascinazione dei suoi scritti e di quelli del signor Francu(non ripeto i motivi per cui siete i miei miti),sono d'accordo sul silenzio stampa di qualche giorno per la sopravivenza,ma non pensa che,grazie all'informazione,i sardi e gli italiani hanno la possibilità di ribellarsi elottare,civilmente,senza ammazzamenti,alle ingiustizie perpretate dai politici contro i poveri disgraziati?Vede,come non ci sono più le mezze stagioni,non ci sono più i politici onesti e con ideali.