giovedì 6 ottobre 2011

I toponimi della Sardegna (II)

di Massimo Pittau 

Pure la recente comparsa della mia opera «I Toponimi della Sardegna – Significato e origine» (Sassari 2011, ediz. EDES), nelle cui 1103 pagine ho analizzato circa 21 mila toponimi, ha dato l’occasione ad Alberto G. Areddu (che comunemente si firma Illiricheddu) di attaccarmi a testa bassa come un toro delle corride spagnole. Egli lo fa spesso anche in questo blog.

Io ho conosciuto l’Areddu una quindicina di anni fa e mi ricordo di averlo sempre accolto con cordialità e perfino con simpatia; sentimenti che mi sembrava che egli mi ricambiasse. Invece in questi ultimi anni egli non ha mai lasciato perdere alcuna occasione per attaccarmi, come si faceva nelle giostre medioevali con la “testa del saracino”. E questo è avvenuto da quando egli si è convinto che sia io la causa principale delle sue disgrazie culturali. Ma questo non è affatto vero:
1) Io non ho alcuna colpa del mancato conseguimento da parte dell’Areddu di un posto di “ricercatore” nella Facoltà di Lettere di Sassari, dato che io non facevo parte della commissione e addirittura ero ormai fuori ruolo e in pensione.
2) Io non alcuna colpa del fatto che nessun linguista di professione ha accettato e nemmeno preso in semplice considerazione la sua tesi fondamentale della connessione del protosardo con l’illirico o albanese.
3) Io non ho alcuna colpa del fatto che egli trova difficoltà a far pubblicare dagli editori e dai direttori di riviste le sue opere e i suoi scritti.
4) Mi sembra di aver compreso che egli ce l’abbia a morte con me per la ragione che io non lo cito mai nei miei scritti. Ma come posso citare un autore che mette in Albania «Sofia», la capitale della Bulgaria? che sostiene perfino che in origine Sardò/Sardinia significava «la palude nera, la palude putrida»?

Chiedo vivamente scusa ai miei lettori per questa mia odierna precisazione, ma l’ho fatta semplicemente perché non sembri, col mio silenzio, che io non sia in grado – se lo volessi – di rispondere ai continui attacchi di questo personaggio. D’altronde di recente io l’ho bloccato sulla sua stupefacente tesi che l’antroponimo Efesiu, che compare in una iscrizione etrusca del III/II secolo avanti Cristo, sia di origine bizantina....

6 commenti:

francu ha detto...

Rompendo il muro del silenzio, caro prof. Pittau, anche a nome dei pochi o dei tanti che per una volta la pensano come me, io la scuso e non la ricuso.
Tanto per significarle, nel caso dubbio l'avesse colta, che come al solito chi tace, acconsente.

Unknown ha detto...

Vorrei esprimere tutta la mia solidarietà al prof Pittau!!!!
Non si consideri lecchinaggio il mio intervento, in quanto il Pittau non mi assicura lo stipendio nè mi aiuta a mantenere la mia famiglia. Di certo i miei studi non verranno incrementati grazie all'intervento del Professore,visto che ha già arricciato il naso nei confronti del mio secondo testo "Il Popolo Shardana.Comunque lo ha fatto in una situazione educata (come si addice alle persone civili)e non volgare e offensiva ...comunque più riconoscibile, dal punto di vista scientifico, di quanto non lo sia quella cafona e offensiva fatta da Alberto Areddu - illiricheddu. Premetto di non aver mai conosciuto e mai incontrato, mai discusso e mai messo in dubbio la figura sopra nominata, questa si è permessa, a seguito di un articolo presumo non condiviso ideologicamente di commentare volgarmente come da link seguente:

http://ilpopoloshardana.blogspot.com/2011/04/i-greci-neri-le-origini-africane-della.html

Non pago di ciò, forse perchè mosso da più bassi sentimenti (sempre senza che ci fossimo mai conosciuti, aver chiaccherato o esserci scontrati) Areddu ha deciso di pubblicare questo che io riporto integralmente. Meditate meditate su quanto la mente umana possa essere contorta e insofferente, la gelosia possa essere bruciante e la voglia di apparire possa essere prevaricante. Mi chiedo se non si condivide un concetto un idea che bisogno c'è di essere volgari? Chi di tutti noi ha la verità in tasca?

Unknown ha detto...

Buona lettura.

fonte:
http://digilander.libero.it/illirica/Nero%20mediterraneo.htm

oppure anche:

http://web.tiscali.it/sardoillirica/sardoillirica/

"ARCHIVIO ILLIRICO



ILLIRIA: LA SARDEGNA COME NON L'AVETE MAI LETTA



NERO, AUTENTICO, MEDITERRANEO

di Alberto Areddu

Già non ci bastavano le superminchiate sulle antiquitates nostrane, in uno di quei tanti siti sardegnofili, che null' altro hanno da fare di utile, se non sublimare la propria manchevole identità in qualcosa d'altro che ne superfeti la fattuale disagiatezza storica (tradotto: cazzeggiare), mi è capitato di leggere una bella marea di fesserie, mirrorate chissà da dove, riguardo l'origine della civiltà egea (basta cercare su google: origini africane greci). Sia chiaro: io non ho nulla di cui menar vanto per me, non mi sento, né forse nei miei precordi nulla rimane, un retaggio dell' illiricità antica; non lavoro per la quinta colonna albanese, non ho titoli investiti nella National Bank of Tirana, cerco solo di leggere e di documentarmi. Poi mi son messo a guardare a modino la faccia del tenutario di tale sito, di tale Capriuolo sardo, eh sì è la faccia del miles gloriosus, che impavido in costume da guerra, innalza al mondo l'orgogliosa bazza campidanese, prognatically correct, dell'amor suo per il Popolo Shardana, che cerca di rileggere, per rivoli astrusi, nei ghirigori dei Tifinagh, orditi dai quei geni misconosciuti dei Garamanti (i quali a me, e solo a me, risultano terribili negrieri), che organizza convegni per indicare la via maestra al passato nascosto dei Sardi, e che stampa libri per un editore-giornalista in odore di gesuitismo (quello che ci mostrava in primissimo piano, top of the top, i calzini dei politici, a lui simpatici, che facevano astanteria nella sua trasmissione sardofonica), e allora ho capito.

Unknown ha detto...

ecco la parte finale della cafonata di Areddu:

"Sarà che l'allampanato Obama ha vinto le elezioni, sarà che ormai stiracchiamo a vivere, solo più per poche decadi di anni, in un'Europa tetramente bianca, che ha giustamente smesso di investire sulla qualità dei suoi figli, abbulicciati dal Grande Fratello e precari a vita, e stiamo per lasciare (persino in Russia c'è il crollo demografico) le chiavi ad altri, sarà lo sport, sarà la filmistica hollywoodiana che da una quindicina d'anni ci propina il nero: sempre benestante, sempre coraggioso, sempre colto, sempre simpatico, sempre sexy, e così intelligente da risolver misteri; cioè tutto l'incontrario di quel che ci proponeva poco ante, col suo "Badrona, il badrone è uscido a gomberare", insomma la moda del "nero è bello e vorremmo esserlo un po' " oggi tira (anticipatore ne fu il povero suicida Ferrer), ma da qui iniziare già da ora a falsificare il nostro passato, a farci passare per quel che saremo in futuro, mi sembra troppo, lasciamolo, il fake, ai nostri discendenti Garamanti, per Dio e per Allah sincretici! Dunque il Nostro garamante shardano, cerchi di sapere e documentarsi bene, perché neanche Bernal dice che i Greci siano mai stati negri, e i Pelasgi come una buona parte della critica afferma (e lo stesso Bernal!) erano indoeuropei e con ogni probabilità parlanti una lingua affine al successivi Illiri e Traci (che ahinoi, sono sempre descritti come biondi e con gli occhi azzurri, ma saran stati mica dei razzisti 'sti Traco-Illiri ?), poi ovvio stando sul Mediterraneo e non sul Baltico, si prendevano un po' di sole navigando (i maschi). Dunque basterebbe leggersi un po' di buona bibliografia (mah ce lo rimanderei, per contrappasso, ai Libici biondi: i Tuimah o Tamhou), lo so che gli autori alla fin fine son bianchi e quindi razzisti, però questa c'è. Basta cercarla comprando libri, e non tra i quelli scaricati gratis da qualche blog, on line (certo immessi da coloured, e quindi in sé e per sé onesti e validi). Orsù Caprioletto mio, lo so che non stai nella pelle, ma aspetta una ventina di anni e il mondo sarà poi tuo: io sto facendo il carico delle banane e delle noccioline (i miei cibi preferiti con i popcorns), pro mi godire su seneviccu."

alberto areddu ha detto...

Benché ritardate due gionte:

1) Il prof. Pittau è un genio, non si può aggiungere altro!!
2) Davvero il sig. Cabriolu si è sentito individuato nella descrizione: eh sì è la faccia del miles gloriosus, che impavido in costume da guerra, innalza al mondo l'orgogliosa bazza campidanese, prognatically correct ? Davvero?

alberto areddu ha detto...

Dimenticavo, Cabroiolu: si è mai chiesto chi è il suo editore? Non s'è accorto che tale pensatore partecipa alle amene riunioni lacuali dei figli di Ainis? Se ne accorga