mercoledì 22 aprile 2009

Toh, chi si rivede: i Shardana

“I nuragici non erano il popolo dei Shardana: è questa la tesi dell’archeologo Alfonso Stiglitz” è l’incipit di un piccolo articolo pubblicato oggi su La Nuova Sardegna. Ed è quello che ha detto durante una conferenza ad Oristano, facendo notare come il dibattito sui Shardana, soprattutto negli ultimi anni, sia aperto e veda contrapporsi tre tesi fondamentali.
“La prima si basa sul fatto che i Sherdana siano arrivati in Sardegna dopo l’attacco all’Egitto ma, se non avvallata da profonde ragioni scientifiche che, comunque, trovano riscontro negli studi di eminenti professori, rischia di essere “fantarcheologia” come la definisce Stiglitz. La seconda tesi è quella occidentalista, secondo la quale i Sherdana erano i nuragici. La terza è quella che si potrebbe definire scettica, ossia la tesi che sottolinea come non ci sia nessun dato scientifico che per ora collega, in maniera definitiva e inconfutabile, i Sherdana con la Sardegna.”
Quest’ultima è la tesi di Stiglitz, assicura il cronista. Lo scetticismo è atteggiamento più soft della affermazione lampante fatta all’inizio dell’articolo, ma si sa lo spettacolo vuole la sua parte. Chi avrebbe continuato a leggere un testo che cominciasse: Alfonso Stiglitz non ha le prove che i nuragici fossero i Sherdana? Il fatto che si ricominci a parlare dei Sherdana e del loro rapporto con i sardi del XV secolo è comunque importante, come apprezzabile è il fatto che Stiglitz ribadisca la sua tesi, spesso detta su questo blog, secondo cui “il popolo che anticamente abitava la Sardegna aveva una propria specificità e non necessita di altre etichette per avere dignità storica”.
Apprezzabile, va da sé, purché non significhi che, data la dignità storica assodata dei nuragici, ogni altra specificità (come quella di esser stati i sherdana, per esempio) sia un di più superfluo e ininfluente. Considerevole è anche il fatto che, mi pare di capire, l’amico Stiglitz attenda dati scientifici per ritenere inconfutabile il collegamento Sardegna-Shardana (o Sherdana come preferisce chiamarli). Insomma, non è pregiudizialmente contrario.
Il problema è capire che cosa egli chieda in fatto di “dati scientifici”. In Internet ce ne sono quanti se ne vuole. Sono quelli secondo cui i shardana venivano da Sardis (curioso popolo questo, girava per il Mediterraneo trecento anni prima che fosse fondata la città che gli dette il nome)? Stiglitz ne bolla la veridicità come “fantarcheologia”. Ma sono anche quelli che attestano l’equivalenze Sherden/Sherdana/Shardana = Sardinians. E, soprattutto, dati scientifici – posto che tali non consideri quelli forniti da Sergio Frau e dai libri di Leonardo Melis – sono quelli di Giovanni Ugas.
Il fatto che ancora non sia stato pubblicato il libro a cui da anni lavora, non toglie che dati ne abbia fornito, e non pochi, in interviste, in scritti, e anche in un intervento su questo blog. Personalmente non apprezzo affatto la puzza al naso che l’archeologia ufficiale prova di fronte a scritti di non addetti ai lavori, anzi la trovo piena di inutile prosopopea, dannosa per la ricerca che, per definizione, deve essere libera. Ma Ugas è un addetto ai lavori, anche se pericolosamente per lui, non allineato. Non sarebbe male se i “dati scientifici” di Ugas, invece che ignorati in una lotta interprofessionale incomprensibile, fossero discussi. Magari per trovarvi motivi di scetticismo che, a quel punto, non sarebbe preconcetto.

Nel disegno: Rilievo di Medinet Habu in Egitto, prigionieri. a) Ittita, b) Amorita, c) Tjeker, d) Shardana, e) Shekelesh, f) Teresh

22 commenti:

Anonimo ha detto...

Dunque chi ha riscontri scientifici tali da affermare che nuragici=shardana? ...

zfrantziscu ha detto...

Capire che cosa ho scritto ti è davvero così difficile?

Anonimo ha detto...

Alberto Areddu sacrive:

La possibilità che gli Shardena fossero provenienti e/o collegati con la Sardegna non è remota. Ci sono elementi importanti nell'abbigliamento, nell'indicazione geografica (peraltro imprecisa)che fanno propendere per una relazione (consiglierei, oltre a Stiglitz, di leggersi gli studi dello egittologo dell'università di Genova, Cavillier), ma ve ne sono altri che parrebbero contrastare: ad esempio dai peni dei prigionieri dei popoli del mare, di cui gli Egizi facevano collezione, si desume, che fossero circoncisi, e non abbiamo testimonianza -se in area mediorientale- di tale pratica.

Pierluigi Montalbano ha detto...

Ritengo che il Prof. Stigliz abbia sufficienti elementi per affermare la tesi che Shardana e nuragici non avessero legami stretti. E' un intellettuale con una preparazione talmente vasta che ogni sua parola andrebbe pesata con perizia.
Ma...
personalmente ritengo che le tesi (tre, sette, cento o mille) riconducano tutte allo stesso discorso. Metaforicamente potrei parlare di varie radici che alimentano il tronco di un albero che a sua volta si ramifica in centinaia di rametti..tutti importanti per farlo sopravvivere.
Ecco, il succo del discorso, il tronco dell'albero, è costituito da una popolazione (almeno una) insediata stabilmente in Sardegna nel II millennio a.C. che, fino all’arrivo dei fenici di Tiro, disponeva di risorse e conoscenze superiori a quelle del resto delle popolazioni che occupavano il resto del bacino centro occidentale del Mediterraneo.
Questa civiltà aveva al suo interno cervelli che riuscirono (caso unico in quei tempi) ad utilizzare una tecnica costruttiva evolutissima per edificare luoghi di culto, fortezze, tombe e abitazioni che diffuse capillarmente in tutto il territorio occupato.
La tecnica di fusione a cera persa era il fiore all'occhiello di questa civiltà e, caso unico al mondo, possiamo ammirare in ogni museo sardo e in ogni catalogo internazionale, l'intera popolazione sarda nella manifestazione di vesti, armi, attrezzi, copricapo, imbarcazioni, animali, edifici e quant'altro...per non parlare delle statue in pietra a tutto tondo, che meriterebbero un approfondimento deciso e libero da condizionamenti scolastici classici.
Potenzialmente erano in grado di offrire ai popoli vicini le loro abilità e risorse e sono fermamente convinto che non subirono attacchi dall'esterno dell'isola per il semplice motivo che...gli unici imperi in grado di attaccare un popolo così potente, i sardi, avrebbero dovuto attraversare l'intero Mediterraneo armati fino ai denti!
Credo, altresì, che Shardana e nuragici fossero fusi ai sardi in un unica etnia gerarchicamente divisa in sovrani, sacerdoti, guerrieri, artigiani, marinai e popolo di lavoratori della terra che, compatibilmente con le situazioni che progressivamente si verificavano, univano le forze per il benessere comune e la difesa del territorio sardo.
Da questa civiltà, che immagino fortemente attratta dalle risorse del mare, (miniere, agricoltura e allevamento erano e sono risorse accettate unanimemente da tutti gli studiosi), è lecito aspettarsi un forte interesse ad intrecciare rapporti con le altre grandi potenze: egizi in primis, ma anche Ittiti e i grandi regni africani.
I bronzetti sardi mostrano attinenza con i rilievi egizi; i Shrdn sono documentati in Egitto ma anche nelle argille di altri imperi...e se aggiungiamo il toponimo srdn attestato sulla Stele di Nora (in caratteri fenici) diviene difficile dimostrare che i sardi nuragici non ebbero fortissima influenza dagli shardana (o viceversa).
Fino all'arrivo dei fenici la Sardegna era controllata da un popolo potentissimo e sappiamo tutti che i fenici di Tiro non avevano interesse ad entrare in conflitto con le popolazioni che incontravano in Occidente. Sia in Spagna (Atlantica e Andalusa) che in Sicilia mantennero rapporti amichevoli di commercio e integrazione per almeno tre secoli e solo con la fondazione di Cartagine iniziò quel lento processo di militarizzazione in occidente che portò alla dominazione punica.
Pierluigi Montalbano

Anonimo ha detto...

Credo si debba riflettere sui seguenti punti:
1) lo scudo tondo come afferma Ugas era sconosciuto in Oriente prima del 1200 a.C. Se si legge ad esempio il bel saggio, Armi ed armature dei greci‎ di Anthony M. Snodgrass, (Caterina Fasella - 1991) siverificherà per lo meno che quest'arma non apparteneva all'area Egea. Drews (1993) fa più o meno le stesse conclusioni. A questo punto l'archeologia sarda dovrebbe stabilire quanto siano antichi i bronzetti sardi. Talvolta leggo pubblicazioni con questa forbice di tempo: IX XI sec. a.C.

esistono ovviamente altri aspetti dell'abbigliamento trai quali il famoso elmo cornuto, o le gonne svasate a V.

Un elemento piuttosto importante è il commercio con i popoli levantini sia egei che ciprioti dei sardi. Cipro sopratutto proietta gli interessi dei "nuragici" nel teatro geopolitico in cui vissero e combatterono gli Shardana. non nuoce ricordare che gli egiziani si riferiscano agli Shardana del mare e altrove ai principi delle isole.
Quando un archeologo parla di dati scientifici si riferisce alle ceramiche. Da questo punto di vista dovremmo forse rammentare che i Flistei, di cui non si dubita dell'appartenenza dei popoli del mare, più che esser influenzati dall'arte egiziana e canaanitica, guardavano alla ceramica micenea.
Essi la producevano in loco. Quindi si dovrebbe trovare un riscontro in primo luogo nei luoghi nei quali l'ultima ceramica micenea veniva replicata con argille locali. Ad esempio pare che in Sicilia questo fenomeno sia stato accertato. E se ricordo bene, in Sardegna le repliche nuragiche riguardavano la ceramica sia cipriota
che micenea.
Insomma i c.d. popoli del mare eran succubi dell'arte dei popoli "vinti" a cui di volta in volta si assuefecero. Ecco perchè son così poco riconoscibili.
Ugas poi parla anche della somiglianza tra spade dipinte dagli egizi e le spade a base triangolare di Iroxi e della Corsica. Su questo punto vorrei capire meglio cosa Egli intenda.

Detto questo, se in un ipotetica gara ponessimo più ipotesi al nastro di partenza , la c.d tesi occidentalista, non solo verrebbe ammessa a partecipare, ma correrebbe anche il rischio di vincere.

Anonimo ha detto...

"Anonimo Anonimo ha detto...

Dunque chi ha riscontri scientifici tali da affermare che nuragici=shardana? ...

22 aprile 2009 13.14
Anonimo zfrantziscu ha detto...

Capire che cosa ho scritto ti è davvero così difficile?

22 aprile 2009 15.23 "

Bella risposta....Ma preferisco di gran lunga il commento del Sig. Montalbano... Saluti

gigi sanna ha detto...

I riscontri scientifici sono nei documenti, caro Gianfranco. Solo in quelli. Li hai pubblicati in questo Blog facendo vedere la foto del concio della chiesa di S.Pietro extra muros di Bosa dove c'è scritto 'shardan yhw' (e altro ancora), nonchè la foto del ciondolo con la scritta 'abda 'ab sh(a)rd(a)n'(io sono il servo di Lui Padre Signore Giudice). Obbiezione scontata. Non si dice ancora dove è stato trovato il ciondolo in pietra nè lo si è potuto vedere.Potrebbe esssere un falso (tanto per cambiare musica). Un po'di pazienza, amici, e lo si saprà. Così le prove saranno davvero due oltre alla terza della Stele di Nora che non offre un toponimo, caro Montalbano, ma un 'appellativo' del dio 'padre' (h 'ab), nome che si trova poco prima nella stessa e nella linea precedente. Poco più oltre, se vuoi convincerti, ci trovi s(a)b'a, appellativo questo che può essere riferito ad una e a una sola divinità. Al 'padre' yhw dei nuragici, quello che si trova ormai in decine e decine di documenti scritti. Basta solo guardare, studiare e saper leggere. Solo così si possono avere 'riscontri scientifici tali da affermare che nuragici = shardana. In altro modo no.
I Shardana/i altri non erano se non i nobilissimi capi nuragici, i figli 'divini' e 'giganti' di origine semitica, Giudici ('shardan' vuol dire 'Signore Giudice)come il loro padre e che, in quanto tali, dominavano in tutta la Sardegna.Erano parenti strettissimi dei Sirii ma soprattutto dei Palestinesi (ebrei). Quanto alla testimonianza dei 'peni'circoncisi che, per qualcuno, aggiungerebbe un tassello importante per risolvere la questione in senso affermativo, se proprio non si vuol credere al noto bronzetto itifallico, consiglio la lettura e la visione delle immagini del libro di Salvator Angelo Zonchello (Il culto fallico in Sardegna e presso altri popoli della terra, Gallizzi Sassari 1982). Ma anche i falli enormi circoncisi (uno di essi superava forse i due metri!) del nuraghe s'Urachi, quelli che con Gianni Atzori (1998)trovammo scaraventati qui e là come immondezza poco distanti dalle rovine, meriterebbero una visitina. Sempre che esistano ancora.

Anonimo ha detto...

Non ho capito se la risposta (che ho tanto apprezzato) del Sig. Sanna era rivolta a me...
Quello che io non capisco è perché se su un concio di una chiesa (conosco il sito ma il concio dov'è?) troviamo un'iscrizione " 'shardan yhw' (e altro ancora)" questa debba essere ricondotta ai costruttori dei Nuraghes. Io (che lo ammetto, non sono un linguista né un archeologo :D )non riesco proprio a capire dove possiamo "leggere" che il popolo Shardana, di cui non dubito assolutamente l'esistenza e credo possa essere almeno "passato" da queste parti, è lo stesso popolo che costruiva le Nostre Torri! Esiste un concio ad es. trovato in un nuraghe con iscrizioni simili a quelle di Bosa? Oppure qualche altro dato simile che non lascia dubbi e non si presta a interpretazioni?
Attenzione, la mia non è polemica ma semplice voglia di capire!

Attendo Vostre risposte...

Saluti

gigi sanna ha detto...

Ho detto già mille volte (possibile che questo Blog lo si veda, generalmente parlando, in maniera così superficiale e solo per le paginette o le righette che di volta in volta possano interessare)che non rispondo agli anonimi. E poi, anche se volessi, con tale traffico di anonimi, (compreso l'anonimo Ainis, animale notturno da cimitero che dai cipressi fa 'cucu, cucu' pensando d'essere Dio o Satana) non riesco proprio a capire a chi debba rivolgermi. Caro anonimo lei ha compreso( e anche apprezzato, se ho ben capito) quello che ho detto. Le chiedo la gentilezza di farmi capire almeno in quale binario mi devo mettere per non scontrarmi con chi proprio non vorrei. Sono sicuro, dal suo garbo, che ne trarremmo vantaggio entrambi.

claudio ha detto...

Non risponde agli anonimi? Ok, leggerà la mia firma in fondo a questo post...Sà cos'è? Probabilmente leggendo il mio nome avrebbe fatto (sbagliando) 2+2, accomunando in meno di 2 secondi il mio nome a quello di chi tempo addietro ha espresso le proprie opinioni in maniera dura e cruda e talvolta pesante e offensiva. Ma le lascio comunque il divertimento della ricerca...
Detto questo, non capisco cosa voglia intendere con "Le chiedo la gentilezza di farmi capire almeno in quale binario mi devo mettere per non scontrarmi con chi proprio non vorrei." ... Leggendo parrebbe che Lei decide lo scontro se il suo interlocutore (io in questo caso) sale sul treno che viaggia in direzione opposta alla sua?? E allora dove sarebbe il confronto, lo scambio di idee? Si ridurrebbe tutto e sempre ad un pessimo scambio di insulti gratuiti come più volte è successo in questo blog e in molti forum.
Mi faccia capire meglio!
E' solo questo che chiedo: capire!

Spero di essere stato il più garbato possibile.

Saluti,

Claudio Pintus

gigi sanna ha detto...

Caro Pintus, io - ognuno di noi ha le fasi zero della capacità di rendersi conto di che cosa, anche con chiarezza, dicono gli altri - non ho capito nulla, ma proprio nulla della sua garbata ma, direi, un po' scontrosa risposta. Non ho capito per es. se lei si chiama davvero Claudio Pintus (sembrerebbe di no)o Giovanni Corona, o Gianni Sedda. Ma non ho neanche capito chi è la persona 'nè archeologo nè linguista' con il quale avrei avuto dissapori (con chi avrei avuto scambi di idee nei forum? Io non frequento mai, per principio, i forum!)cominciati e finiti in insulti, battute pesanti ecc. ecc. Boh, e ancora boh!
Quanto allo scontro da evitare usando i binari giusti volevo dire semplicemente una cosa: procedere in una direzione di certezza ed evitare la polemica aspra soprattutto con chi mi rendo conto che non sempre agisce in buona fede. Perchè sarebbe un cozzo sprecato e un sicuro ed inutile farsi male da entrambe le parti. Forse l'ho detto in maniera poco chiara.
Ma veniamo al sodo: chiarisca bene chi è lei e poi si vedrà. Risponderò a tutto, proprio a tutto. Sarebbe bella che sprecassi anche la più piccola delle occasioni per far capire certe cose un po' difficili da capire e, una volta capite, da accettare. E' il motivo principale per cui faccio 'il grillo' in questo Blog.

claudio ha detto...

Attenzione...Non ho detto che lei frequenta forum.. Mi chiamo effettivamente Claudio Pintus da quando i miei genitori scelsero questo nome anni fa ;) ...
Mi riferivo al fatto che, come già capitatomi da altre parti, alcuni Signori, Studiosi, Archeologi, mi hanno "attaccato" senza alcun motivo poichè, facendo una veloce ricerca su google, hanno trovato il mio nome accostato a quello del Sig. Zaru di cui sono amico e con cui scambio vivacemente svariate opinioni ed effettuo con l'individuo in parola, numerose ricerche sul campo. Dato che Mirko risulta essere ben più scontroso di me, mi sono trovato in situazioni alquanto difficili in passato, ragion per cui parto sempre con cautela. Qui in questo blog, sono numerose le persone che lasciano messaggi (come) anonimi ma deduco sia meglio farsi riconoscere. Ho avuto modo di raccontare queste cose anche alla persona che ci ospita qualche tempo fa...
Ora, possiamo davvero ripartire o se preferisce continuare; se lei sarà così cortese da spiegare, scrivere, commentare, sarò molto felice di ascoltarla (leggerla) e rispondere a mia volta affinchè si possa portare avanti un discorso chiaro per tutti ma sopratutto per il sottoscritto. Come al solito sono stato alquanto logorroico e me ne scuso, ma non ho mai avuto modo di imparare a scrivere meglio di così! ;)

P.S. - ora mi può dire se effettivamente è stato mai rinvenuto un concio con iscrizioni ritenute Shardana presso un nuraghe? - Naturalmente non sono io a doverle insegnare che non per forza un oggetto, reperto o quant'altro ritrovato in prossimità di un nuraghe, debba essere nuragico anch'esso. -

P.P.S. La mia risposta precedente non voleva essere scontrosa, ma mi rendo conto che il mio modo di scrivere talvolta appare un po' troppo..impetuoso diciamo ...


Cordiali Saluti,

Claudio Pintus

gigi sanna ha detto...

Caro Pintus, va bene procediamo, anche se lei mi fa le stesse domande,precise precise, diciamo così, del suo 'amico'. E questo mi dispiace e sa perchè? Perchè evidentemente quello che scrivo viene ritenuto irrilevante o buttato nella... 'spazzatura' del suo 'amico', magari a sua insaputa. Devo dire subito che avrei preferito che fosse lei ad argomentare perchè io ho già argomentato, detto, scritto, risposto.Sino alla nausea. Ho ad es. già detto che nel nuraghe Aiga io e mia moglie (con altri testimoni) abbiamo rinvenuto nell'architrave della camera superiore (quella famosa del solstizio)una scritta in caratteri fenici assai arcaici (che vengono chiamati da qualcuno anche protocananei).E' stata resa pubblica più volte. Se lei si fida di me (altrimenti vada da qualche semitista, che però sappia cosa sono gli alfabeti consonantici mediorientali del secondo Millennio a.C.) c'è scritto: 'Per il Signore Signore Lui (determinativo)Padre ('aba). Infine c'è disegnato l'alberello. Chi è il 'Padre' a cui, evidentemente, è dedicato il nuraghe? L'alberello, ovvero yh, o yhh o yhwh (e la prego non mi faccia ripetere quanto sull'alberello o 'sa matighedda' ho detto in questo Blog). Ma yahw nel concio di S.Pietro di Bosa non è 'shardan'? Ma forse non le basta. Si veda allora il coccio di Orani (sempre presentato in questo Blog), coccio nuragicissimo (per ammissione di Lilliu), dove c'è scritto in protosinaitico HYHW (Lui YHW). Il Dio YHWH del coccio è dunque ancora una volta nuragico, quello del nuraghe, dove viene chiamato 'padre'. Se dunque nella Stele di Nora troviamo preciso preciso 'Lui Padre('aba) shardan' perchè sprecare ancora il tempo con l'inutile e inesistente 'bi shardan' (in Sardegna)? Perchè andare dietro a dei toponimi quando ci sono dei chiari appellativi? Se poi c'è scritto, come c'è scritto, 'aba' shardan anche nel ciondolo anonimo (di cui ho abbondantemente parlato) che cosa si deve aggiungere ancora? Solo che Yahw è scritto decine e decine di volte nei documenti sinora ritrovati con scrittura nuragica ( ovvero in protosinaitico, ugaritico, protocananeo e fenicio arcaico).
Certo, caro Pintus, che nanche a un fesso si insegna che un documento (una scritta) trovato presso un nuraghe è di necessità nuragico. E il sottoscritto i suoi bravi esamucci di archeologia li ha dati, un po' di tempo fa....Se sostengo che è nuragico, mi creda, vorrà dire che ho le mie buone ragioni e brave motivazioni per dirlo con sicurezza. Le ho esposte con sufficiente chiarezza (almeno così ritengo), già nel mio libro che qui non posso neppure riassumere. E mica ci sono solo quelle o queste che or ora le ho esposto. Ce ne sono molte, ma molte altre. Per questo ho deciso di andare incontro a chi ha ancora dei dubbi, oppure stenta nel capire, dando inizio ad corso intero di scrittura 'nuragica' il 14 maggio, in Oristano. La scrittura dei nuragici shardan è una delle scritture più belle ed intriganti al mondo perchè è a tutto campo, mai ripetitiva e assai fantasiosa: ha pertanto bisogno di molto spazio e di molto tempo per essere spiegata con accuratezza.
Per questo le chiedo una cortesia: se non fossi stato chiaro o avesse bisogno di maggiori chiarimenti la prego di procedere per posta elettronica (chieda il mio indirizzo a Gianfranco Pintore, se non l'avesse)anche perchè non vorrei essere accusato di superficialità e di faciloneria, discettando in un semplice 'post' su cose che hanno bisogno di ben altro luogo, di ben altro lessico, di tutta l'attenzione, la prudenza e la serietà possibile.
Oppure, se lo gradisce, passi qualche ora nel mio studio perchè la mia casa, da tempo ormai, per questi argomenti soprattutto, è assai frequentata in quanto aperta a tutti. Una volta (glielo chieda) ho invitato anche il suo 'amico' perchè vedesse le 'cose', tante cose, più da vicino senza farsi irretire da altri. Ma lui ha preferito i 'puntali' di spade, le 'matrici, di bronzo longobarde ed ora, chissà, va dietro all'ultima trovata, ai 'punzoni' per il cuoio dei cinturoni ( non si sa se longobardi o bizantini).

claudio ha detto...

Alla fine l'accostamento l'ha fatto comunque. Pazienza! Mi duole solo leggere certe cose. Io le ho fatte quelle domande perché dovevo farle, se poi sono le stesse di altre persone, non vedo perché si debba pensare male. Così come le chiedo se esistono foto di tutti questi oggetti, conci e cocci con le iscrizioni e dove posso trovarle...
Sarò pesante, ma è possibile sapere dove è posizionato questo concio di S.Pietro Extra Muros? Mi perdoni se lei l'ha già scritto in altre discussioni....
Al contrario di quello che crede di aver capito, io sarei anche molto interessato ai suoi studi e alle sue riflessioni. Ma ciò che volevo capire era altro, e dunque leggerò qualcosa che lei ha scritto qui, sul suo libro ecc...
Per quanto riguarda l'invito, lo accetto volentieri, solo che devo organizzarmi poiché non sono di Oristano.

Saluti,

Claudio Pintus

gigi sanna ha detto...

Venga,venga caro Pintus. Si organizzi. Mi farà molto piacere. Da come scrive sento che potremo diventare 'amici' nel senso più nobile che ha questa parola. E quanto più farà l'avvocato del diavolo, tanto più sarà gradito. Ma l'avvocato...mica, come altri...Ma lasciamo perdere. Del tutto. Anzi mi perdoni il riferimento dettato dalla ruggine (noi sardi poi, per questa! Sì mi convinco sempre di più che abbiamo ascendenze israelitico -palestinesi). Perchè, come ha detto bene lei, non sempre due più due fa quattro.

Anonimo ha detto...

Alberto Areddu scrive:

Per quanto riguarda la circoncisione ne capisco poco; pur non essendo mai stato circonciso ho sempre avuto-senza avere difetti fisici- che il mio pene fosse come dire dalla natura predisposto a tale forma. E non saprei neanche confesso candidamente, individuare uno che lo sia e uno no. Sarebbe interessante che Sanna ci mostrasse visivamente un pene non circonciso e uno che lo sia stato. IO ho riportato quello che dicono e mostrano gli studiosi delle fonti. Per quanto riguarda Shardana inteso come "signore" o similia, se l'ipotesi semitica avesse un che di vero, glielo accetterei, ma ho il timore che questa non sia quella giusta, e che invece dietro al nome Sardegna, come anche dietro quello di Ilisso, ci sia un diverso e comune orizzonte denotativo, piu terra terra, e sicuramente legato all'habitat sardo. Faccio presente poi all'ipercritico Ainis che il suo nome verosimilmente ha un'origine illirica (ma a lui tali cose e a ragione credo poco possano interessare). saluti, anyway

shardanaleo ha detto...

http://www.second-congress-matriarchal-studies.com/birnbaum.html e SHARDANA FU! O pensiamo che scienziati di tutto il mondo siano più ignoranti dei nostrani ARCHEOBUONI e CATTEDRATICI di sorta?
shard.

Anonimo ha detto...

Il commento precedente dimostra l'estrema (e sorprendente) ignoranza del signore che si cela dietro il comico nick.
Va da sé che si tratta di un congresso altrettanto fantasioso e privo di rilevanza delle sciocchezze storiche sugli shardana, né ha alcuna connessione con una qualunque università o ambiente accademico americano. Potrebbe anche darsi che il suddetto signore sia in malafede, ma io propenderei per la mancanza di conoscenza (ignoranza) della lingua inglese.

Saluti

G. pala

shardanaleo ha detto...

egreregioo sig. Pala non ho capito a chi e cosa si riferisce quando parla di mancanza di conoscenza di lingua inglese... ha visto il sito? lei crede di essere meglio di titolati archeologi (no, non i nostri ARCHEOBUONI) E studiosi di tutto il mondo che ogni due anni partecipano a questo congresso. Questo a cui si riferisce il link si è svolto in una università del texas... i suoi sfottò sono fuori luogo mi pare.
shardanaleo le pare così comico? Sono felice di questo. Ma non mi pare così comico... pare che lsi scriva perchè le fugge la mano... sulla tastiera invece di documentarsi e collegare magari al cervello alle dita che battono sui tasti... abbiamo un altro ainis o....
Kum salude.
Leo

Anonimo ha detto...

Caro Leo Shardana (immagino il secondo sia il cognome) le rispondo in breve.
Sì: io l'ho letto. Lei no, perché per sua stessa ammissione non parla inglese (lo ignora per l'appunto) e se ne vanta. Immagino gliel'avranno tradotto. Allora si rivolga a qualcuno che conosce meglio l'odiata lingua e possibilmente abbia dimestichezza col mondo accademico statunitesnse: eviterà di fare un'altra figuraccia.
Sulla comicità del suo nick, invece, concordo con lei. Non è comico, è patetico.
Alla sua proterva maleducazione, infine, non rispondo. Faccia pure da sé, si insulti e si risponda pure. Vista la sua propensione per l'autoerotismo non le sarà difficile.
Le ricambio gli auguri di buona salute.
G. Pala

shardanaleo ha detto...

toh! l'AINU è diventato G. Pala!...

Anonimo ha detto...

così bravi a scrivere libriccini, così poco bravi ad accettare critiche.
Shardana qui, iscrizioni (???) là, ma andate a lavorare! in qualche fiction...