lunedì 16 marzo 2009

Caro Sanna, all'origine tutte le scritture sono pittografiche

di Herbert Sauren

Caro Gianfranco,
ho ricevuto e letto la nota pubblicata da Gigi Sanna e letto l’alfabeto dei testi nuragici. Non so se l’articolo annunciato sarà accessibile in Internet, ma mi piacerebbe averne una copia in Pdf. Alcune mie considerazioni:
1. E’ buona cosa chi il collega consideri di accettare la fonte delle lingue semitiche per una parte delle iscrizioni ritrovate in Sardegna. Sa già che queste lingue hanno molte consonanti.
2. La tesi secondo cui le lettere provengono da immagini non è del tutto nuova. Tutte le scritture sono pittografiche al momento della loro nascita. La funzione diversa dei segni è essenziale, geroglifica, un segno=una parola; sillabica, un segno=una sillaba; o alfabetica, un segno=un fonema. Suppongo che egli voglia parlare di una scrittura alfabetica.
3. Le lettere rappresentano unicamente una parte della decifrazione, bisogna conoscere i fonemi. A questo punto, è difficile e spesso falso registrare le lettere secondo l’alfabeto ebraico. Questo alfabeto non possiede che 22 segni, mentre altri alfabeti, come quello di Ugarit ad esempio, possiede 30 segni e la famiglia delle lingue affini all’arabo attuale possiedono più fonemi. Ci sono molte altre liste alfabetiche.
4. Nessuna scrittura resta senza cambiamenti durante l’evoluzione. Le iscrizioni in Sardegna hanno probabilmente una evoluzione di secoli o anche d’un millennio. La forma e la funzione delle lettere cambia. Uno studio della storia della scrittura in una regione data deve partire dalla decifrazione delle iscrizioni e non per imporre una lista di lettere.
Aggiungo una lista alfabetica basata sui numeri romani. (Per leggerla)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Caro Sauren, forse lei non ha ancora capito che non intendo più dialogare con lei. Sono l'unico che l'ha fatto in questo Blog, se ha notato, e vedo che ho impiegato vanamente il tempo.
Con uno che infine ho chiamato 'apertis verbis' pasticcione,arruffone, impreparato, ecc. ecc., perchè si decida finalmente a non trovarmi simpatico e mi lasci perdere mandandomi a quel paese. Le cose che dovevo dire sono state dette. Tutte. Se le rilegga bene, se ne ha voglia.E, per carità, non mi parli ancora di alfabeti e faccia il professore, perchè le ho già dimostrato che lei non li conosce neanche un po' (greco arcaico, etrusco, semitico arcaico); meno persino di uno studente di lettere alle prime armi. Quanto alle traduzioni 'da cui ricavare l'alfabeto', con i suoi ritmati canti di vignaioli della Stele di Nora, le coppe della gioia di Alessandria (dove si sta nel mezzo), le Venus sarde e le prostitute affacciate alla finestra, ecc. ecc., se le tenga ben strette per altri interlocutori che sicuramente, prima o poi, ci saranno. Io ho proprio finito la benzina super della 'cortesia'. Mi dispiace tanto, ma è così.
Nel salutarla definitivamente devo dire che almeno una cosa ho sempre apprezzato della sua condotta. Il fatto che dietro alle sue parole ci sia stata sempre una firma.Da 'uomo', come si diceva un tempo, perchè si è preso sempre la responsabilità di quello che ha pensato e scritto.