venerdì 23 gennaio 2009

C'è pintadera e pintadera. Quelle sarde...

di Francu Pilloni

Mi pare di ricordare che Giorgio Cannas ha riferito che la “pintadera” iranica ha più o meno lo stesso diametro di quelle rinvenute in Sardegna, con la differenza che quelle sarde sono “quasi” tutte in terracotta (qualcuna è tracciata su un grosso masso), mentre quella vista al Louvre è in bronzo. Franco Laner dice che sono identiche o che comunque si assomiglierebbero molto, sia per la decorazione a V, sia perché sono quadripartite.
La somiglianza a me personalmente pare oltremodo superficiale e solo al primo sguardo. Ad una osservazione più attenta, si vede benissimo che quella di Teti e quella di Orroli, raffigurate entrambe nell’articolo, siano ben più complesse e hanno da dire altro che non il semplice augurio di fertilità a cui si fa riferimento. Altrimenti, che significato avrebbe quel foro centrale che cattura immediatamente l’attenzione e gli altri 4 fori che gli stanno vicini? Particolari che la pintadera iranica non mostra assolutamente. Se si vanno ad osservare altre pintadere, a quattro o a cinque settori, si vede che la somiglianza fra queste e quella iraniana appare quasi “accidentale”, o per essere quadripartite, o per essere decorate a V, mentre quelle sarde si assomigliano assai di più per la logica che sottende la loro costruzione, indipendentemente che siano in 4 o 5 settori, che siano o meno decorate a V.

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