venerdì 5 dicembre 2008

Neapolis, fondazione greca, non fenicia

di Massimo Pittau

Eccoti un altro contributo allo smascheramento della feniciomania. E' tratto anche questo dal mio Dizionario della Lingua Sarda - fraseologico ed etimologico, vol. II e riguarda Neapolis.

Neapolis (provincia di Oristano) - Antica città della Sardegna, posta nella parte meridionale del golfo di Oristano, nel sito ora chiamato di Santa Maria de Nábui (che deriva appunto da Neapolis). Come dice chiaramente il suo nome greco di Néa Pólis «Nuova Città» e come hanno confermato i ritrovamenti archeologici effettuati nel sito e nella zona, si trattava di una fondazione greca, probabilmente fatta dalla grande colonia focese di Marsiglia, come emporio o mercato in cui commerciare coi Sardi. Ed infatti nel golfo di Oristano e precisamente a Tarrhos sono state trovate due iscrizioni funerarie in lingua greca appartenenti a due cittadini di Marsiglia, molto probabilmente commercianti (Pais, Prerom. 309 nota 6).
La tesi comunemente ripetuta, secondo cui Neapolis non fosse altro che la traduzione di una locuzione fenicia o punica Qrthdšt «Città Nuova», va respinta con decisione, sia perché non se ne è mai neppure tentata una dimostrazione, sia perché anzi è contraddetta da numerose e consistenti considerazioni (UNS num. 9). Il fatto che nel sito di Neapolis sia stato rinvenuto anche materiale fenicio-punico significa solamente che pure là sono arrivati anche i Punici o Cartaginesi.
Lo scrittore latino Palladio Rutilio (de Agr. IV 10, 16) celebra la fertilità del territorio di Neapolis, dove possedeva dei fondi (Pais, Rom. 517-518). Probabilmente la più antica attestazione della città in epoca medioevale è quella del Condaghe di Bonarcado (CSMB 74), dove si parla di un Trogotori de Napoli. Giovanni Francesco Fara, Chorographia Sardiniae (anni 1580-1589) cita parecchie volte Neapolis, ma come città distrutta.
Presso l'antica Neapolis sono da localizzare le foci del riu de Pabillonis, chiamate dal geografo greco-alessandrino Tolomeo Hieroû Potamoû ekbolaí «foci del Fiume Sacro». Questo viene detto “Sacro”, probabilmente perché in esso confluivano le acque termali di Sardara, ossia le Aquae Neapolitanae, ora di Santa Maria de is Aquas.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Neapolis, distrutta da chi? quando?

Forse dai Punici che lottaron contro l'alleanza Focese Tartessica, per eliminare la presenza focese da Olbia e da Alalia...
La presenza focese rende comunque la Sardegna (isola ricca agli occhi della storiografia greeca)un mercato conteso; "conteso", sta per "non dominato dai fenici"