venerdì 15 febbraio 2008

E per far dispetto alla moglie...

Quelli che a destra e al centro (ma anche a sinistra) sono contenti della bocciatura della legge sulla cosiddetta "tassa sul lusso" da parte della Consulta, mi fanno tornare in mente quel tale che per far dispetto alla moglie si evirò. E' pur vero che l'opposizione (che sia esterna o che sia interna alla maggioranza) di solito gioisce delle difficoltà dell'avversario, ma c'è un limite nella condivisione di alcuni principi fondanti una società.
Quelli che stanno alla base della società sarda sono dentro la difesa strenua dell'autonomia, sia che si intenda nel suo significato di sovranità sia che la si consideri come prodotto storicamente dato. La prima è il meglio, il secondo è il minimo concepibile per un popolo in sé come il sardo. In ogni caso è il punto di riferimento della coscienza che i sardi hanno di se stessi.
E' avvenuto che il Parlamento sardo, secondo molti e me con loro, ha approvato una legge sbagliata. Doveva essere lo stesso Parlamento, in una legislatura diversa da questa, a cambiarla o ad abrogarla. Il governo dello Stato poteva rispettare l'autonomia sarda o infangarla. Ha scelto quest'ultima strada, sfruttando, per altro, il fatto che la maggioranza di governo in Sardegna e i partiti che la sostengono avevano bocciato - e chiamato i sardi a fare altrettanto - la pur timidissima riforma costituzionale parafederalista. Cosa che è avvenuto, segnalando allo Stato centrale che la maggioranza dei sardi che allora votarono, di un'autonomia comunque più radicale non sapeva cosa farsene.
La Corte costituzionale - oggi e qualche mese fa quando cassò "la sovranità del popolo sardo" - si è mossa perché il governo l'ha chiamata in causa. Non lo avrebbe fatto se non sollecitata. La responsabilità è dunque del governo di Roma.
E veniamo al dunque: il centro destra che ha accolto con favore questa sentenza, perché danneggia Soru, ha un atteggiamento schizoide: gode perché il governo romano avversario, che ha fatto di tutto, riuscendoci, ad abbattere ha sì sbugiardato Soru ma ha anche avvilito l'autonomia sarda. Quella parte della sinistra che, più a mugugni e meno con chiarezza, è soddisfatta del colpo inferto a Soru, sempre meno sopportato, non è tanto schizoide quanto adepta alla scuola del tale che per far dispetto alla moglie, etc etc.
In ogni caso, quel che sparisce ed affonda è un ceto politico del tutto inconsapevole ed inadeguato a reggere le sorti di una nazione che ha nel suo Dna lo status di Autonomia.

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